Andy Warhol – Ladies & Gentlemen

LADIES & GENTLEMAN

Con Ladies and Gentlemen, Andy Warhol scelse come soggetti alcune drag queen del club newyorkese The Gilded Grape, affrontando un tema allora considerato audace e controverso. Nonostante le pose leggere e seducenti dei protagonisti, le opere rimandano a qualcosa di più profondo e complesso.

Warhol lavorò con la sua solita ossessiva rapidità: scattò oltre 500 Polaroid e realizzò ben 268 tavole, più del doppio di quelle inizialmente previste. Ogni modello fu pagato 50 dollari, (sembra poco, ma molti dei modelli dissero che per quella cifra avrebbero fatto anche moto di più…). Quando nel 1975 la serie fu esposta a Palazzo dei Diamanti di Ferrara, nessuno dei modelli venne identificato con nome e cognome. Solo molti anni dopo, grazie alla ricerca della Andy Warhol Foundation, è stato possibile restituire a qualcuno di loro un’identità.

Warhol stesso descrisse così la serie: “I modelli sono al contempo femminili, forti e bellissimi. La serie riguarda la cultura Drag, che è stata guidata da Afroamericani e Latini, sebbene la storia che ne è venuta fuori è assai più bianca!”. Era una dichiarazione forte, in un periodo in cui le tensioni razziali negli Stati Uniti erano ancora altissime, tra la lotta per i diritti civili e i movimenti radicali come i Black Panthers.

In queste opere, Warhol non rappresenta i modelli come persone, ma come icone, nel suo stile tipico e riconoscibile. Da cattolico e omosessuale, con questa serie sembra voler abbattere una soglia personale e sociale, accogliendo un lato di sé che non desiderava più nascondere.

La mostra di Ferrara fu accolta anche da Pier Paolo Pasolini, che scrisse: “Fa parte della storia”. Un mese dopo, Pasolini fu ucciso a Ostia in circostanze tragiche. Sebbene non ci siano prove di un incontro diretto tra i due, è evidente una certa affinità tematica. Basti pensare al film Teorema del 1968, dove un artista urina sulle proprie opere: una scena che anticipa i Piss Paintings di Warhol di quasi dieci anni.