Franco Angeli

Giuseppe Angeli, in arte Franco, nasce nel 1935 a Roma.Dopo un inizio condizionato dall’arte di Burri, realizza opere in cui alla tela si alternano garze di cotone macchiate di vernice, da cui emergono immagini e simboli del potere e della violenza,quali aquile imperiali,svastiche,lupe capitoline(La lupa di Roma,1961),falci e martelli,dollari e croci, che sottolineano il tema della memoria.Risente inizialmente della poetica informale, realizza tele monocrome e materiche dai toni scuri, che poi ricopre con calze di nylon strappate e lacerate, a simbolo di povertà e dolore. Le immagini del tragico bombardamento di San Lorenzo, vissuto durante l’infanzia,riappaiono nelle prime opere.Angeli diventa uno dei principali esponenti della famosa”Scuola di Piazza del Popolo”, costituita dallo stesso autore insieme a Mario Schifano e Tano Festa,incontrati per caso in occasione della mostra di pittura Premio Cinecittà, nell’ottobre del 1960, promossa dall’allora PCI e con i quali condivide un lungo e fruttuoso percorso che li porta a diventare gli esponenti di spicco della”Pop Art” italiana. Nel 1964 fu presente alla Biennale di Venezia, che introdusse in Italia gli artisti della”Pop Art”americana; interviene, inoltre, alla XI Quadriennale di Roma. Nel 1968 creò, per Il Teatro delle Mostre alla galleria La Tartaruga,l’installazione Opprimente, ovvero una stanza di colore bianco con un soffitto ribassato da uno strato di polistirolo. Negli anni Settanta ha una relazione tormentata con Marina Lante della Rovere, descritta da lei nel libro Cocaina a colazione.Nel film Morire gratis,di Sandro Franchina del 1968,interpreta il protagonista, uno scultore e pittore romano.Durante gli anni Settanta si accosta ai temi di impegno politico,come la guerra in Vietnam, per poi rivolgersi a soggetti figurativi come lune,piramidi,aeroplani,obelischi, testimonianza dei suoi viaggi in Oriente.Si spegnerà all’ Ospedale Spallanzani di Roma il 12 novembre del 1988.