Luca Alinari nasce nel 1943 a Firenze. Autodidatta, esordisce nel 1968 con la sua prima esposizione personale presso la Galleria Inquadrature di Firenze. Durante gli anni Settanta sulla suggestione delle ricerche del “Neodada” e della “Pop Art”avvia una serrata ricerca sul libero accostamento di oggetti e figure all’interno di atmosfere fantastiche e sospese, le quali lo portano a sperimentare differenti tecniche pittoriche, coniugando colori fluorescenti, decalcomania, collage e trasposizioni fotografiche. Tra il 1972 e il 1973, espone nelle principali gallerie private di Firenze.Nel corso degli anni Ottanta ottiene i primi riconoscimenti ufficiali con la partecipazione alla Biennale di Venezia nel 1982 e alla XI Quadriennale romana nel 1985. Nel 1990 ha l’onore di dipingere il “Cencio” per il Palio di Siena, il drappo che viene assegnato al vincitore. Ma sarà la mostra antologica allestita presso Palazzo Reale di Milano nel 1993 ad affermarlo sulla scena artistica nazionale. Il suo Autoritratto è esposto a Firenze nel Corridoio Vasariano degli Uffizi, dal 1999,acquistato dal Museo stesso. Nel 2009 espone una personale di 45 opere al Beijin Today Art Museum di Pechino, al Centro per l’Arte Contemporanea SunShine di Shanghai ed al Museo di Arte Contemporanea di Kun Shan, città satellite di Shanghai. Nel 2011 a Città di Castello espone una personale intitolata Gelo, nome che trova ispirazione da una citazione dello scrittore Franz Kafka che Alinari parafrasa così: “Un quadro è un’ascia per spaccare il gelo che è dentro di noi”. Alinari alla stregua dello scrittore, attribuisce il compito del disgelo alle sue ultime opere, che rispetto a quelle degli anni Sessanta e Settanta, si colorano del vigore del rosso, quasi a voler destare chiunque le osservi, perché sia consapevole di ciò che il mondo sta vivendo: il gelo. Sempre nel 2011 ha disegnato il logo per i Mondiali di Ciclismo 2013, realizzati per la prima volta in Toscana. Logo, le cui linee essenziali di una bicicletta, con il telaio che diventa l’orlo di una collina, racchiude un profilo rinascimentale, un accenno di paesaggio italiano con gli immancabili cipressi, ma anche la razionalità della linea e della nuova prospettiva umanistica.