Messina Francesco

Francesco Messina

Francesco Messina, nasce nel 1900 a Linguaglossa, in provincia di Catania.Si trasferisce da piccolo con la famiglia a Genova dove frequenta i corsi dell’Accademia Ligustica di Belle Arti e dopo il 1918, si inserisce con il suo già promettente profilo d’artista, negli ambienti intellettuali e letterari della città animati dalla presenza di Camillo Sbarbaro ed Eugenio Montale.Nel ’22 viene invitato alla XIII Biennale di Venezia, in cui sarà sempre presente fino agli anni ’40, e in quello stesso anno sposa Bianca Clerici. La partecipazione alla prima mostra degli artisti di Novecento nel 1926 alla Galleria Pesaro di Milano e la presentazione di una sua personale alla Galleria Milano, nel 1929, di Carlo Carrà consacra definitivamente, la figura di scultore.Già scultore affermato ed accademico di merito dell’Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova, si trasferisce nel 1932 a Milano dove frequenta Salvatore Quasimodo,Alfonso Gatto, Sergio Solmi, Carlo Carrà, Piero Marussig e nel 1934 vince la cattedra di scultura all’Accademia di Brera, di cui dal 1936 al 1944 sarà anche direttore.Alla caduta del Fascismo Messina, che nel 1940 aveva realizzato il monumento a Costanzo Ciano per il Museo Navale di La Spezia,perde per qualche anno la cattedra che riottiene, alla fine della guerra, nel 1947.Invitato nel 1949, insieme a Marino Marini, alla Terza Internazionale di Scultura di Philadelphia, negli Stati Uniti, Messina è stato da allora uno dei scultori italiani più conosciuti e apprezzati nel mondo.I suoi gruppi monumentali al Cimitero di Milano, alla Cittadella di Assisi, al Pierre Lachaise di Parigi dove nel 1960 scolpisce La Pietà sulla tomba dell’editore Cino Del Duca, in S. Pietro a Roma il Monumento a Pio XII, e nel Duomo di Milano il Monumento a Pio XI, eseguiti nel corso degli anni Cinquanta e Sessanta, diventano presto celebri, come i suoi ritratti a Lucio Fontana, Giuseppe Papini, Salvatore Quasimodo, Indro Montanelli, Aida Accolla, Carla Fracci,Luciana Savignano, ed ad altri importanti personaggi.Ma le sue opere più note restano, ancora oggi, il grande Cavallo morente eseguito per il Palazzo della Rai a Roma e la monumentale Via Crucisin marmo di Carrara perla chiesa di San Giovanni Rotondo sul Gargano.Il tema dei cavalli e quello delle danzatrici, caratterizzerà molta parte della sua produzione degli anni Settanta e degli anni Ottanta.Nel 1973 un’intera sala del Museo del Vaticano, la sala Borgia, viene dedicata all’esposizione permanente delle sue sculture e nel 1977 il Museo Civico di Lugano accoglie, in quattro sale, le opere della sua donazione di sculture e grafica, mentre i maggiori musei e le più importanti istituzioni culturali internazionali gli dedicano vaste rassegne.Dio nell’uomo,inaugurata nel 1993 a Roma in Vaticano sarà l’ultima sua grande mostra. Morirà a Milano nel 1995.