Fiume Salvatore

Salvatore Fiume

Salvatore Fiume nasce nel 1915 a Comiso, in Sicilia.Fu pittore, scultore, architetto, scrittore e scenografo. A sedici anni, grazie a una borsa di studio,entra al Regio Istituto d’Arte del Libro di Urbino dove acquisisce una profonda conoscenza delle tecniche della stampa: litografia, serigrafia, acquaforte e xilografia. Nel 1936, terminati gli studi, si reca a Milano dove conosce artisti e intellettuali fra cui Salvatore Quasimodo, Dino Buzzati e Raffaele Carrieri, con i quali stringe amicizia. Sebbene intenda affermarsi come pittore, Fiume ottiene il primo successo con un’opera letteraria, il romanzo Viva Gioconda!,scritto nei primi anni della guerra e pubblicato a Milano nel 1943 dall’editore Bianchi-Giovini. Alcuni anni prima, nel 1938, si era trasferito a Ivrea, presso la Olivetti, come art director di Tecnica e Organizzazione, la rivista particolarmente cara al presidente, Adriano Olivetti, alla quale collaboravano intellettuali di prestigio come Franco Fortini e Leonardo Sinisgalli. Tuttavia, per potersi dedicare completamente alla pittura, nel 1946 lascia la Olivetti e si stabilisce a Canzo, vicino a Como, dove adatta a studio una filanda dell’Ottocento che, dal 1952, diviene anche la sua residenza.La prima mostra è a Milano, nel 1949, alla Galleria Borromini. Ne segue, nel 1950, l’invito della Biennale di Venezia ad esporre il trittico Isola di Statue(ora nei Musei Vaticani) che gli vale una copertina della rivista americana Life.Nel 1953 le riviste Life e Time gli commissionano, per le loro sale di riunione di New York, una serie di opere raffiguranti una storia immaginaria di Manhattan e della Baia di New York, che Fiume reinventa come isole di statue.Fra il 1949 e il 1952, su invito dell’industriale Bruno Buitoni Sr, Fiume completa un ciclo di dieci grandi dipinti sul tema:Le avventure, le sventure e le glorie dell’antica Perugia nei quali è evidente la lezione di maestri italiani del Quattrocento come Piero della Francesca e Paolo Uccello. I dipinti, donati dalla famiglia Buitoni alla Regione Umbria nel 1998, sono conservati a Perugia nella Sala Fiume di Palazzo Donini, aperta al pubblico.Nel 1950 il grande architetto Gio Ponti gli commissiona un enorme dipinto destinato alle pareti del salone di prima classe del transatlantico Andrea Doria. In esso Fiume rappresenta una immaginaria città rinascimentale ricca di capolavori italiani del Quattrocento e del Cinquecento.Nel 1956 l’immensa tela affonda con l’Andrea Doria al largo di Nantucket, Massachusetts. Nel 1962 una mostra itinerante porta cento quadri di Fiume in diversi musei tedeschi toccando, fra le altre, le città di Colonia e Ratisbona.Nel 1973, accompagnato dall’amico fotografo Walter Mori, Fiume si reca in Etiopia, nella Valle di Babile, dove dipinge su un gruppo di rocce utilizzando vernici marine anti corrosione. Per la grande antologica del 1974 al Palazzo Reale di Milano, Fiume realizza un modello a grandezza naturale di una sezione delle rocce dipinte in Etiopia, occupando quasi interamente l’enorme Sala delle Cariatidi. Nella stessa occasione presenta per la prima volta la Gioconda Africana, ora custodita nei Musei Vaticani. Nel 1993 Fiume visitai luoghi di Gauguin in Polinesia e, in omaggio al grande maestro francese, dona un suo dipinto al Museo Gauguin di Tahiti. La prima esperienza di Fiume nella scenografia risale al 1950, quando esegue i bozzetti per le scene e i costumi de La Vida Breve di Manuel de Falla, un’attività che continua fino ai primi anni ’60 anche con altri teatri come il Covent Garden di Londra, il Teatro dell’Opera di Roma e il Teatro Massimo di Palermo. Oltre a Viva Gioconda!,Fiume pubblica altri tre romanzi, numerosi racconti, nove commedie, una tragedia e due raccolte di poesie. Il suo libro Pagine Libere, del 1994, è una raccolta di osservazioni personalissime sulla vita e sull’arte. Nel 1988 l’Università di Palermo gli conferisce la laurea ad honorem in Lettere Moderne come riconoscimento per la sua attività di narratore, poeta e drammaturgo. Muore a Milano nel 1997.