Burri Alberto

Alberto Burri

Nasce nel 1915 a Città di Castello.Insieme a Lucio Fontana,è l’artista italiano ad aver dato il maggior contributo al panorama artistico internazionale di questo secondo dopoguerra. La sua ricerca artistica spazia dalla pittura alla scultura avendo come unico fine l’indagine sulle diverse qualità espressive della materia. Ciò gli fa occupare a pieno titolo un posto di primissimo piano in quella tendenza che viene definita «Informale».Sin dall’inizio la sua ricerca si svolge nell’ambito di un linguaggio astratto con opere che non concedono assolutamente nulla al figurativo in senso tradizionale. Le prime a richiamare l’attenzione della critica appartengono alla serie delle Muffe, dei Catramie dei Gobbi. Queste opere, che esegue tra la fine degli anni Quaranta e gli inizi degli anni Cinquanta, conservano un carattere essenzialmente pittorico.Le immagini, ovviamente astratte, sono ottenute, oltre che con colori ad olio, con smalti sintetici,“catrame”e“pietra pomice”.Alla prima metà degli anni Cinquanta appartiene la sua serie più famosa: quella dei Sacchi,dove su una tela uniformemente tinta di rosso o di nero applica per mezzo di una colla, dei sacchi di iuta logori e pieni di rammenti e cuciture.Alla loro presentazione scandalizzarono l’opinione pubblica, ma la forza espressiva che scaturivano, in linea con il clima culturale del momento dominato dal pessimismo esistenzialistico, era talmente grande da farne presto dei classici dell’arte.Le mostre presentate in America tra il 1953 e il 1955 lo consacreranno a livello internazionale.Dal 1955 in poi si dedica a sperimentazioni che coinvolgono nuovi materiali.Inizialmente sostituisce i sacchi con indumenti quali stoffe e camicie. La sua ricerca è in sostanza ancora tesa alla sublimazione poetica dei rifiuti:oggetti usati e logorati tramite i quali evidenzia una carica poetica sull’esistenza non solo umana ma cosmica. Dal 1957 in poi, con la serie delle Combustioni,compie una svolta significativa nella sua arte, introducendo il «fuoco» tra i suoi strumenti artistici. Con la fiamma brucia legni o plastiche con i quali poi realizza i suoi quadri. In questo caso l’usura che segna i materiali non è più quella della vita, ma di un’energia che ha un valore quasi metaforico primordiale: il fuoco,che accelera la corrosione della materia. Nella sua poetica è sempre presente, quindi, il concetto di «consunzione»che dagli anni Settanta in poi raggiunge la sua maggior intensità con la serie dei Cretti.In queste opere, realizzate con una mistura di caolino, vinavil e pigmento fissata su“celloìtex”,raggiunge il massimo di purezza e di espressività.La poetica di Burri, più che il suo stile, ha creato influenze enormi in tutta l’arte seguente. La sua opera ha radicalmente rimesso in discussione il concetto di arte, e del suo rapporto con la vita. L’arte come finzione mimetica che imita la vita appare ora definitivamente sorpassata da un’arte che illustra la vita con la sincerità della vita stessa. Si spegnerà a Nizza nel 1995.