BUENO Antonio

Non ci sono al momento opere disponibili in galleria

 

 

 


Nasceil 17 luglio 1918 a Berlino.

La famiglia è di origini spagnole ma è sottoposta a traslochi continui a causa del lavoro del padre, giornalista con una discreta fama ma che infastidiva il regime franchista di quei anni, e dalle origini ebree della madre. L’infanzia di Bueno si svolge tra Spagna, Inghilterra, Francia e Svizzera. In quest’ultima, tra il 1925-38, fu impiegato alle Nazioni Unite a Ginevra e cominciò a interessarsi all’arte figurativa, come aveva fatto in precedenza il fratello minore Xavier. Tra i due fin dall’adolescenza c’è un forte sodalizio artistico, tanto che mescolano le pennellate nella solita tela, e anziché frequentare accademie diventano autodidatti e visitano tutti i maggiori musei figurativi d’Europa, studiando i testi dei maggiori maestri del passato. Nel 1940 i due si trasferiscono da prima a Parigi e poi in Italia,precisamente a Firenze, dove trascorrerà tutta la sua vita. All’inizio non sembra molto facile, sia perché nel 1949 si separa dal fratello e decide di dedicarsi a un realismo più eccentrico. Nel 1952-59 ci fu la stagione delle “pipe”: una via di mezzo fra astrazione e figurazione ,la presenza umana e naturale, ed è costituita da una valenza metafisica.
La massima notorietà fiorentina di Bueno arrivò negli anni Sessanta. Egli diviene il coordinatore dell’avanguardia fiorentina, dando vita a forme d’arte più o meno provocatorie (pittura monocromatica, arte tecnologica e multimediale, poesia visiva, richiami al universo della pop art). Con tale proposte ebbe più successo a Milano piuttosto che a Firenze e generalmente più all’estero che in Italia. A fine anni Sessanta ci fu la definitiva separazione dall’avanguardia e tornò alla pittura “neopassatista”, ma i viaggi e esposizioni diventano sempre più rari a causa delle sue condizioni di salute dovuta alla cirrosi epatica a causa del contatto prolungato con solventi e altre sostanze nocive. L’ultima grande opera avvenne nel 1984, alcune preparazioni di quadri per la Biennale di Venezia, la sua morte avvenne pochi giorni dopo l’inaugurazione.