Depero Fortunato

Fortunato Depero

Fortunato Depero nasce nel 1892 a Fondo, nella Val di Non. Si trasferisce con la famiglia a Rovereto dove frequenta la Scuola Reale Elisabettina,che abbandona al termine del quinto anno di corso. Fa l’esame per entrare all’Accademia di Belle Arti di Vienna, ma viene bocciato, così inizia a lavorare come scultore. Si trasferisce a Roma nel 1913 e conosce Balla, uno dei maestri del”Futurismo”. Ragionano a lungo insieme sulla nuova arte, che deve avere a che fare con i tempi nuovi, la velocità e la scienza che continua a progredire. Nel 1915 scrivono un libro:Ricostruzione Futurista dell’Universo, che riflette sul tema del Futurismo, proponendo una fusione delle diverse arti e un maggior coinvolgimento dell’arte nella vita.Nel 1916 Depero fa una serie di incontri che lo appassionano al mondo del balletto e dello spettacolo: da quel momento comincia ad occuparsi di scenografie e di costumi teatrali. Nello stesso periodo è in relazione anche con molti artisti e poeti, viaggia e illustra racconti. Il suo amore per lo spettacolo gli permette di mettere in scena a Roma I Balli Plastici, uno spettacolo di marionette composto da cinque parti (o azioni). Nel 1919 apre a Rovereto la Casa d’Arte Depero, nella quale vengono prodotti oggetti d’arte esperimentate molte tecniche artistiche. Nel 1925 rappresenta l’Italia all’Esposizione Internazionale di Parigi insieme a Prampolini e a Balla. Due anni dopo pubblica Depero-Dinamo Azari(il libro “imbullonato”), il primo esempio di libro-oggetto “Futurista”, per la realizzazione del quale ben esprime la sua fantasia grafica. Sua la copertina per Vanity Fair, realizzata durante il periodo trascorso a New York Nel 1928 va a New York, dove lavora ancora per il teatro e la pubblicità.Negli anni successivi viaggia ancora molto e scrive la storia della sua vita. Si occupa di “scrittura sperimentale”, compone poesie astratte e “rumorose”, tutte centrate sul suono (e non sul significato) delle parole. Nel 1948 si trasferisce negli Stati Uniti,dove cerca di pubblicizzare un nuovo materiale da lui utilizzato,il “buxus”, e allestisce alcune sue mostre personali. Nel 1956 decora la Sala del Consiglio Provinciale di Trento e l’anno dopo, con il Comune di Rovereto, realizza la Galleria Permanente e Museo Depero. Muore nel 1960 a Rovereto.